Logo
La condanna al rogo delle eretiche di Reims
31 Ott 2019

La condanna al rogo delle eretiche di Reims

Post by Administrator

Nel 1178, in seguito ad un incontro con un giovane inglese di nome Gervasio di Tilbury, a sua volta al seguito dell’arcivescovo Guglielmo di Reims, una giovane contadina venne accusata insieme con la sua padrona di appartenere alla setta dei Catari. Rifiutandosi di abiurare le proprie credenze, la ragazza venne condotta al rogo dove non mostrò il minimo segno di sofferenza mentre le fiamme avvolgevano il suo corpo.

Rogo di Reims

Rogo Inquisitorio

Un giorno, intorno al 1178, l’arcivescovo Guglielmo di Reims stava cavalcando con i propri collaboratori, quando un giovane inglese, che rispondeva al nome di Gervasio di Tilbury, notò una leggiadra giovane contadina che passeggiava in una vigna. Le si avvicinò e, scambiata qualche parola, le fece una profferta amorosa. Avvampando di vergogna, la giovane rifiutò, dicendo che riteneva peccato abusare del suo corpo e che, se avesse acconsentito, si sarebbe condannata all’eterna dannazione.

Gervasio capì che la fanciulla apparteneva a una setta di eretici che consideravano immorale il sesso, in quanto intrappolava l’anima nella prigione del corpo. La ragazza fu quindi condotta in città, dove l’arcivescovo cercò di ragionare con lei. Incapace di tenergli testa, ella gli suggerì di parlare con la sua padrona.

Costei, una vecchia signora che abitava a Reims, sbigottì il clero riunito con la sua straordinaria conoscenza delle Sacre Scritture e l’abile eloquio. Ciononostante, le due donne furono condannate al rogo come eretiche, ma prima che fossero trascinate via, la vecchia fece un gomitolo di filo e lo gettò fuori dalla finestra; poi, tenendone un capo, gridò: “Prendi!” e i presenti, attoniti, la videro salire in aria al seguito del gomitolo e scomparire.

La giovane era rimasta a terra e, avendo rifiutato di mutare le sue convinzioni, fu condotta al rogo. Sembrò accettare di buon grado il martirio e non mostrò alcun segno di sofferenza mentre le fiamme l’avvolgevano. Tornato in Inghilterra, Gervasio di Tilbury, raccontò la storia delle due eretiche di Reims a Ralph, abate del monastero cistercense di Coggeshall.

Le due donne dovevano appartenere all’élite spirituale dell’eresia catara, i “perfetti”, i quali rifiutavano il matrimonio e non mangiavano carne. I catari, una setta di eretici che ebbe grande diffusione nell’Europa Occidentale, respingevano il cattolicesimo, ritenendo che lo spirito fosse creato da Dio e la materia dal demonio. I “perfetti” toccavano i credenti in punto di morte per liberarne lo spirito dal mondo materiale e dal ciclo della reincarnazione. La Chiesa cattolica li accusava di riunioni segrete notturne e di pratiche sessuali immorali, poiché rifiutavano il matrimonio e le leggi contro l’incesto. Si riteneva anche che i catari venerassero il diavolo sotto forma di gatto nero. Qualcuno arrivò a sostenere che “cataro” derivasse dal latino cattus (gatto), ma è più probabile che derivi dal greco katharòs, cioè “puro”.

Tags: , , ,