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L’antica e segreta arte dei rabdomanti
16 Gen 2017

L’antica e segreta arte dei rabdomanti

Post by Administrator

La rabdomanzia è una pratica antica utilizzata per individuare corsi d’acqua sotterranei o giacimenti di metalli preziosi. Nel corso dei secoli le tecniche utilizzate dai rabdomanti si sono evolute nella moderna radioestesia, una disciplina che consente di ritrovare non solo minerali ma anche persone ed oggetti di varia natura.

Rabdomante

Rabdomante in azione

Grazie ai poteri dei rabdomanti e all’utilizzo delle loro bacchette biforcute, solitamente di nocciolo, di frassino o di salice, ma anche di metallo o di plastica, è possibile ritrovare nel sottosuolo una varietà enorme di metalli o sostanze di vario genere. Alcuni rabdomanti operano persino con un appendiabiti, e un pendolo tenuto sospeso sopra una carta geografica può sostituire la bacchetta usata all’aperto.

La rabdomanzia viene praticata fin dall’antichità, le prime tracce di attività rabdomantiche risalgono all’antico Egitto. Mosè mostrò i suoi poteri miracolosi quando procurò l’acqua percuotendo la roccia con una verga. In Cornovaglia, i rabdomanti trovavano lo stagno e il piombo già in epoca precristiana e l’espressione inglese dowsing rod (“bacchetta da rabdomante“) potrebbe derivare da due antiche parole locali: dewsys, “dea” e rhodi, “ramoscello”.

Una delle prime descrizioni di un rabdomante in cerca di metalli si trova in un trattato del XVI secolo, “De re metallica“, del mineralogista tedesco Georg Agricola. Sebbene gli scettici siano disposti ad accettare che un rabdomante risponda a impercettibili segnali provenienti da acqua che scorre sottoterra, sono molto diffidenti circa la capacità di riuscire ad interagire con materiali inerti fino al punto di distinguerli con il solo uso delle bacchette. Cosa che riusciva perfettamente alla baronessa di Beausoleil, un’abile rabdomante francese, che nel 1640 scrisse di aver localizzato miniere d’oro, d’argento, di rame, di piombo e di ferro con il solo ausilio della sua bacchetta.

In genere, i rabdomanti hanno sempre cercato di prendere le distanze da ogni riferimento al paranormale e di spiegare la loro abilità su basi scientifiche sebbene i diversi tentativi di dimostrare tale tesi sono sempre falliti. Nel 1981 Paul Sevigny, presidente della Società Americana dei Rabdomanti, si sottopose ad una prova dinanzi a spettatori scettici, con risultati non migliori di quelli ottenibili affidandosi al caso, nonostante ciò egli sostenne che se avesse dovuto trovare dell’acqua nella realtà ci sarebbe riuscito.

Se i rabdomanti posseggano un sesto senso o la capacità naturale di captare le radiazioni emesse dalle sostanze, non è provato. Oltre a trovare acqua e metalli, e aiutare a risolvere casi di criminalità, i rabdomanti hanno localizzato petrolio, miniere e ordigni esplosivi in zone di guerra.

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