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Gli spaventosi spettri della Watertown
19 Apr 2017

Gli spaventosi spettri della Watertown

Post by Administrator

Nel 1924 due marinai imbarcati sulla petroliera americana Watertown persero la vita durante la traversata. I loro corpi furono sepolti in mare al largo del Messico. Da allora i teschi dei due marinai iniziarono ad essere avvistati sulla superficie dell’acqua nei pressi della nave dando inizio alla leggenda degli spettri della Watertown.

Spettri della Watertown

Spettri della Watertown

Nel dicembre 1924 la petroliera americana Watertown navigava lungo la costa californiana diretta a New Orleans, via Canale di Panama, quando due marinai, Courtney e Meehan, morirono asfissiati dalle esalazioni del petrolio contenuto nelle cisterne di bordo e furono sepolti in mare, al largo della costa messicana.

Il giorno dopo, poco prima del crepuscolo, il primo ufficiale vide fra le onde, a babordo, due facce che immediatamente riconobbe come quelle dei due marinai morti. Le teste continuarono a riapparire tutti i giorni e furono viste da tutti i membri dell’equipaggio, sia che fossero soli sia in gruppo. Le teste erano a circa tre metri l’una dall’altra, alla distanza di circa tredici metri dalla nave e galleggiavano sulla cresta delle onde. Più grandi delle normali teste umane, quelle spettrali rimanevano per circa 10 secondi, scomparivano e poi riapparivano. Una volta arrivati nell’Atlantico, non si videro più.

Giunto a New Orleans, il comandante Tracy fece rapporto alla compagnia di navigazione, la Cities Service Company. Prima del viaggio di ritorno, il primo ufficiale acquistò una macchina fotografica con la quale, non appena le facce si mostrarono di nuovo, le fotografò, riponendo poi al sicuro la pellicola. Le foto furono sviluppate a New York, e mentre cinque di esse su sei non mostrarono alcunché di anormale, nella sesta fotografia si distinguevano chiaramente le due facce. Un’agenzia di investigazioni, che chiese di esaminare la foto, non rilevò alcuna traccia di trucco o manomissione del negativo.

Durante il terzo viaggio, le facce apparvero con minore frequenza. Il tempo era brutto e non furono scattate altre fotografie. Successivamente, l’equipaggio della nave cambiò e non si ebbero più rapporti di avvistamenti. Non tutti, sotto coperta, credevano che si trattasse realmente di facce; alcuni pensavano che fosse un effetto ottico rielaborato dalla suggestione. Ma un effetto ottico difficilmente si ripete per giorni e giorni, e ogni volta sotto gli occhi di più persone. Se la foto è autentica, certamente non è facile trarre una spiegazione.

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