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Charles Waterton: il fabbricante di mostri
24 Gen 2019

Charles Waterton: il fabbricante di mostri

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Charles Waterton è stato un naturalista vissuto nella prima metà del XIX secolo. Dopo essersi dedicato ad esplorare le Indie e le Americhe divenne un esperto tassidermista ma non contento per come la natura aveva creato gli animali utilizzava parti differenti di uccelli e bestie di vario genere per dare vita a nuove creature.

Charles Waterton

Charles Waterton

Papa Pio VII si irritò moltissimo quando gli riferirono che un pazzo inglese si era arrampicato sulla cupola di San Pietro e aveva lasciato i guanti in cima all’asta del parafulmine. Diede ordine di rimuoverli immediatamente, ma chi aveva il coraggio di eseguire gli ordini papali? Purtroppo, solo lo stesso “pazzo” che aveva provocato il danno. Fu così che Charles Waterton, da buon cattolico obbediente, per penitenza si arrampicò di nuovo sulla cupola e riportò a terra i guanti che aveva lasciato lassù come trofeo.

Tutto questo accadde nel 1817, Waterton aveva allora 25 anni e, per la prima volta, attirava su di sé l’attenzione del pubblico internazionale. In seguito si mise a viaggiare nelle Indie Occidentali, nel nord e nel sud dell’America, studiando la natura e collezionando uccelli.

Scrisse su quei viaggi un libro di ricordi e di osservazioni naturali che divenne un best seller e gli assicurò la fama di esperto conoscitore del Nuovo Mondo.

Non gli mancarono certo le occasioni per dimostrare il suo coraggio. In sud America, catturò un alligatore montandoci a cavalcioni e afferrandone le zampe anteriori. Bloccata da quella specie di presa judo, la bestia si lasciò trascinare a riva, dove l’impavido Waterton la scannò e la scuoiò secondo le regole. Per fare un esperimento, durante una delle sue spedizioni, cercò di indurre uno di quelli enormi pipistrelli chiamati vampiri a morderlo, dormendo col piede penzoloni fuori dell’amaca. Ma il vampiro lo snobbò e preferì mordere il suo servo indios.

Quando finalmente fece ritorno nel natio Yorkshire, Waterton circondò con un muro di due metri ben 5 chilometri quadrati dei suoi possedimenti, e ne fece uno dei primi parchi naturali protetti del mondo.

La sua passione per la natura lo aveva spinto a diventare un esperto tassidermista, tanto che in pochi anni si costruì un grande museo di animali e uccelli impagliati.

Ma Waterton non era soddisfatto di come la natura aveva creato gli animali: utilizzando parti diverse di animali e di uccelli, cominciò a costruire mostri di sua invenzione.

A molti di quei mostri di produzione casalinga affibbiava il nome di personalità protestanti assai note. Ma non furono queste le uniche manifestazioni di eccentricità di Waterton. Uno dei suoi scherzi preferiti era quello di nascondersi sotto un tavolo del vestibolo, aspettare che un ospite importante si fosse tolto il soprabito per saltar fuori e mordere l’esterrefatto visitatore. Dopo la morte della moglie, volle dormire sul nudo pavimento, con un pezzo di legno come cuscino. Si alzava ogni mattina alle tre e leggeva e pregava sino alla colazione delle otto.

Il resto della giornata lo trascorreva tra le predilette osservazioni di naturalista. A ottant’anni passati (visse fino a 83 anni) era capace di arrampicarsi su un albero per osservare un nido. E andava su “come un gorilla giovane“, secondo la testimonianza di un contemporaneo.

Uno dei progetti più originali di Waterton fu la costruzione di una macchina per volare. Fu questo genere di attività inconsuete per la sua età a provocare la sua morte nel 1865; cadde mentre trasportava un grosso ceppo d’albero e morì dieci giorni più tardi per le ferite riportate. Venne sepolto con cerimonie solenni: una flottiglia di barche scortò il feretro sul lago che attraversava le sue proprietà.

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