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Padre Pio, tre casi di bilocazione
20 Nov 2018

Padre Pio, tre casi di bilocazione

Post by Administrator

La biografia di Padre Pio è costellata di avvenimenti straordinari ed inspiegabili. Tra le numerose doti attribuite al frate di Pietrelcina vi è senza dubbio la capacità di bilocarsi. Numerosi testimoni sono pronti ad affermare senza alcuna esitazione che in diverse circostanze Padre Pio si è bilocato per assistere coloro che soffrivano.

Padre Pio Bilocazione

Padre Pio

Caso 1

Da persone degne di fede si sa che anche il generale Cadorna ebbe la fortuna di essere stato confortato da Padre Pio, e di aver potuto constatare il dono dell’ubiquità e del profumo.

Un giorno, il generale Cadorna si trovava accasciato nel suo studio, durante la guerra, e teneva la testa tra le mani, pensando alle giovani vite che, per amore di patria, avrebbe dovuto sacrificare alla forza nemica, quando ad un tratto sentì un fortissimo profumo di rose, che aleggiava dentro la stanza. Alzato il capo, con sommo stupore vide un frate con lo sguardo serafico e le mani sanguinanti. Questi, che si trovava nello studio, passando dinanzi a lui disse: “Stai tranquillo, non ti faranno nulla di male“. Con la scomparsa del frate il generale non sentì più il profumo. Confidò ad un frate francescano tale visione e quando accennò al profumo, questi disse: “Eccellenza, lei ha visto Padre Pio“. Dopo ciò, spiegò al generale chi era Padre Pio.

Il generale sentì allora un grande desiderio di visitare tale frate così straordinario e alcuni mesi dopo si recò in incognito a San Giovanni Rotondo. Giunto in paese senza aver preavvisato nessuno, venne avvicinato da due cappuccini che, riconosciuto il generale, il quale era vestito in borghese, gli si avvicinarono e gli dissero: “Eccellenza, il padre l’attende, lui ci ha inviati da lei“.

Caso 2

Due coniugi genovesi si erano recati dal padre a confidare la loro tristezza per non avere figli, “Portatelo a battezzare quando sarà nato“. Fu questa la risposta di Padre Pio. L’anno seguente, i fortunati genitori tornarono da lui col bambino. Nella chiesa di Nostra Signora delle Grazie mancava il fonte battesimale, e vi era tanta folla da non poter avvicinare il frate.

La signora era rimasta nella parrocchia di San Giovanni Rotondo, mentre il marito si recava in convento a protestare. A nulla valsero le rimostranze sollevate dal brav’uomo. Il tempo passava, ma l’attesa era vana. Avvilito, decise perciò di tornare al paese, ove la moglie lo attendeva. “Perché hai tardato tanto?” gli disse questa muovendogli intorno. “Padre Pio è venuto a battezzare il bambino“.

Caso 3

La notte tra il 27 ed il 28 febbraio 1947, mentre tutti i fratelli dormivano tranquillamente, Padre Pio si “spostò” fino ad un paese nei pressi di Cosenza. Qui entrò nella stanza di un moribondo, il signor Ernesto Magurno, visitò la stanza ed esaminò lo sfortunato signore.

Poco dopo, al momento di andarsene, rivolto al signore disse: “La febbre scomparirà, e tra pochi giorni sarai perfettamente guarito“. Il mattino dopo, la febbre era veramente scomparsa passando da 39 alla normalità. Quella notte, la moglie aveva vegliato il marito e ad un certo momento si accorse che all’odore sgradevole delle medicine si era sostituito quello molto più piacevole delle violette.

Alcuni mesi dopo, i coniugi Magurno si recarono al Gargano a ringraziare il frate di Pietrelcina. Questi, quando li vide, mosse loro incontro e prima che le due persone aprissero bocca disse: “Ah, quel cuore, quanta sofferenza ti ha dato!“. Con queste parole, il padre rivendicò la paternità di quella miracolosa guarigione.

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