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La Porta delle Stelle: lo stargate delle Ande
20 Mar 2017

La Porta delle Stelle: lo stargate delle Ande

Post by Administrator

La misteriosa Porta delle Stelle chiamata “Puerta de Hayu Marca” è salita alla ribalta del grande pubblico alla metà degli anni ’90 del XX secolo quando apparvero numerosi articoli al riguardo. Nonostante l’interessamento di archeologi e studiosi della civiltà Inca la sua funzione risulta ancora totalmente ignota.

Puerta de Hayu Marca

Puerta de Hayu Marca

La misteriosa “Porta delle Stelle” è una struttura monolitica che si erge a 35 Km dalla città di Puna, sul lago Titicaca, in Perù. E’ lunga 16 metri ed alta 6,5 metri. Gli archeologi la ignorano, anzi la maggior parte di essi è addirittura all’oscuro della sua esistenza. La “Puerta de Hayu Marca” si trova sulla linea di confine fra archeologia convenzionale ed archeologia eretica. Circondata da monumenti famosi, rappresenta un’incognita sulle carte dei nostri archeologi.

Nell’ottobre del 1998, lo scrittore svizzero Valentin Nussbaumer  in compagnia dell’amico Ivan Bonetti, si recò nelle Ande per verificare di persona quanto ci fosse di vero nelle voci che circolavano sulla “Porta delle Stelle”. Ne tornò entusiasta: questa porta gigantesca in pietra era stata lavorata con estrema accuratezza ed era stata inserita in una roccia alta sette metri; sembrava addirittura tagliata con un coltello. “La superficie è rivolta ad oriente. La formazione si trova a poca distanza dalla strada che conduce a Copacabana-LaPaz. Al centro della formazione, ai piedi della porta, si trova una seconda apertura, alta appena due metri, profonda mezzo metro e larga uno; la sua funzione è totalmente ignota“.

Oggi un sedicente custode fa pagare un piccolo obolo ai pochi turisti che giungono per caso a visitare la “Porta delle Stelle”. Se oggi siamo a conoscenza di questo straordinario monumento, lo dobbiamo al giornalista Paul Damon, che, nel 1996, dopo una serie mirata di ricerche, stilò una relazione per una rivista britannica, la “Truth Seekers International Review“, ricerca che gli fruttò onori e riconoscimenti a livello internazionale.

Nel suo rapporto citava anche la guida locale Jose Luis Delgado Mamani, il “sedicente” scopritore della porta. “La prima volta che vidi la struttura, non riuscivo a credere ai miei occhi“, confidò Mamani al giornalista. “Nel corso degli anni avevo sognato ripetutamente una struttura simile, solo che nel sogno era rivestita di marmo rosa. Su entrambi i lati del viale che giungeva fino alla porta erano allineate delle statue. Nel mio sogno l’apertura centrale era aperta: emanava una luce blu brillante che lasciava intravedere una sorta di tunnel. Ho sempre parlato alla mia famiglia di questo sogno e quando, alla fine, scoprii la porta, ricevetti una sorta di rivelazione divina“.

La visione di Mamani è tutt’altro che improbabile: Damon, infatti, ha scoperto che numerose leggende e tradizioni locali citano la misteriosa “Porta delle Stelle”. Una di queste fa riferimento al periodo in cui i conquistatori spagnoli occuparono il Perù e rubarono l’oro agli Indios. Gli Indios raccontano che proprio grazie a questa porta Aramu Muru, il sacerdote Inca del “Tempio dei Sette Raggi“, sarebbe riuscito a mettersi in salvo. Davanti ad essa avrebbe estratto un disco d’oro, la “chiave per gli dei dei sette raggi“, e lo avrebbe utilizzato per aprire velocemente la porta. Affidò poi il disco nelle mani di un suo compagno di sventura che lo osservò perplesso mentre attraversava la misteriosa apertura. Gli Indios raccontano che la porta sarebbe sorta sul punto esatto in cui, un giorno, gli dei sarebbero tornati.

Alle persone che hanno esperienze paranormali, forse risulta più facile avere “accesso” alla porta. Andrea Mikana-Pinkham, guida turistica della “Soluna Tours”, racconta di visioni sconvolgenti che si sarebbero impadronite dei suoi sensi nei pressi della porta. “Davanti alla porta persi contatto con il mio corpo e fui pervasa da una luce chiara. Il mio cuore era traboccante di amore e udivo voci misteriose“. Può darsi che la fantasia abbia giocato un tiro mancino alla donna. Ma anche altre persone riferiscono di esperienze particolari nei pressi della “Puerta de Hayu Marca”. Ad esempio il guaritore americano Jerry Wills, mentre era inginocchiato, perse completamente la concezione del tempo e dello spazio. In seguito, sostenne persino di essere “sparito” per un momento.

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