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Alla scoperta della reale natura dei sogni
21 Set 2012

Alla scoperta della reale natura dei sogni

Post by Administrator

La natura dei sogni ha sempre rappresentato per gli uomini un grosso punto interrogativo. Le immagini che di notte attraversano la nostra mente sono legate alla realtà quotidiana oppure sono solo il frutto di semplici fantasie generate dal nostro inconscio? La scienza non è ancora riuscita a dare una risposta univoca a tale annosa domanda.

Carl Gustav Jung

Carl Gustav Jung

I sogni hanno sempre rappresentato un punto interrogativo per gli uomini. Un’esperienza tanto comune quanto indecifrabile. Chi di noi, al risveglio, non ha mai cercato di ricordare e di interpretare le immagini che di notte si sono alternate nella nostra mente? Qual è il loro grado di attinenza con la realtà che viviamo tutti i giorni? C’è un filo conduttore che collega ciò che viviamo con la natura dei nostri sogni oppure si tratta solo di fantasie generate dal nostro inconscio?

Stuoli di scienziati e psicologi cercano attraverso i loro studi il significato dei sogni ponendosi domande ancora più generali: quando esattamente hanno luogo i sogni? Che cosa li provoca? Che funzione hanno? Potrebbero servire come vie di comunicazione metapsichica come sostengono alcuni parapsicologi?

All’inizio del ‘900 gli scienziati cominciarono a collegare la fase dell’attività onirica con i rapidi movimenti dei globi oculari (da cui il nome di fase REM – Rapid Eyes Movement). Negli anni ’50 questa scoperta venne confermata mediante l’utilizzo di elettroencefalogrammi che registrarono le onde cerebrali dei volontari che si sottoponevano a vari esperimenti messi a punto per indagare sulla natura del sonno.

Gli scienziati scoprirono che vengono attraversati quattro stadi di sonno progressivo, dalla sonnolenza al sonno profondo. Dopo circa 90 minuti da quando ci si addormenta il ciclo è completamente invertito. L’aspetto interessante di questa alternanza di cicli è che durante il passaggio attraverso gli stadi di sonno può risultare difficile svegliare il dormiente, ma sul piano elettroencefalografico si registrano alcuni aspetti bioelettrici simili a quelli di veglia. E’ lo stato REM citato in precedenza, in cui avvengono i sogni. Questa successione si ripete 4 o 5 volte per notte e la durata di ogni sogno è in media di circa 10 minuti.

Scoprire la causa dei sogni è stato più difficile tant’è che non esiste ancora una teoria universalmente accettata. Secondo alcuni scienziati che propendono per una spiegazione fisiologica i sogni sono un effetto collaterale di segnali nervosi che viaggiano nel cervello. Viceversa, una seconda ipotesi suggerisce che durante il sonno REM il cervello si libera di sostanze chimiche prodotte durante il giorno. Resta il fatto che nessuna delle due citate teorie prende in considerazione il contenuto dei sogni.

Freud pensava che i sogni esprimessero desideri insoddisfatti mentre Jung li interpretava come “immersioni” nell’inconscio collettivo. Alcuni studiosi ritengono che i sogni siano un modo per liberare la mente dall’eccesso di informazioni; altri invece li considerano il modo in cui il cervello integra le nuove conoscenze assimilate durante lo stato di veglia e sperimenta le risposte a situazioni diverse. Nessuna teoria spiega, però, l’intera gamma delle esperienze oniriche, in particolare se includiamo anche quelle con presunto contenuto psichico.

Esperimenti su vasta scala hanno convinto molti ricercatori paranormali che lo scambio telepatico nei sogni è frequente e non richiede speciali capacità. Benché immagini e sensazioni non possono sempre essere trasmesse integralmente tra i soggetti coinvolti, alcune parti possono fondersi col sogno in corso o apparire in una forma analoga.

Ancora più di frontiera risultano essere gli studi sul sogno vigile (conosciuto anche come sogno lucido) ovvero quella modalità di sogno nella quale il dormiente è cosciente che sta sognando. A questo riguardo gli studi nel campo della ricerca telepatica onirica da parte del Dr. Keith Hearne di Hull (Inghilterra) sono diventati una vera e propria pietra miliare nel settore.

Tra l’altro il Dr. Hearne mise a punto un ingegnoso sistema per portare avanti i suoi studi sui fenomeni telepatici durante il sonno. Il respiro del dormiente veniva monitorato costantemente e quando questi respirava in modo tale che ciò testimoniasse l’inizio dell’attività onirica, veniva attivato un secondo soggetto che fungeva da trasmettitore. Questi si concentrava allora sull’immagine da inviare al sognatore e al risveglio di quest’ultimo si analizzavano i risultati ottenuti.

Lo studio della natura dei sogni è tuttora in atto da parte di centinaia di ricercatori nel mondo ma c’è una conclusione alla quale quasi tutti sentono di poter aderire: “la psiche umana possiede una capacità latente di percezione extrasensoriale che è quasi sicuramente espressa nel sonno”.

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