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Conoscenze astronomiche degli antichi greci
13 Lug 2012

Conoscenze astronomiche degli antichi greci

Post by Administrator

Molte delle più avanzate conoscenze astronomiche non sono conquista dei secoli recenti ma affondano le proprie origini nell’ambito delle conoscenze astronomiche degli antichi greci. Alcuni dei più grandi pensatori ellenici sostenevano tesi che solo due millenni dopo sono state rese evidenti dalla scienza moderna.

Pitagora 570-495 a.C.

Pitagora 570-495 a.C.

Gli effetti della dottrina aristotelica sullo sviluppo del pensiero scientifico occidentale non saranno mai sufficientemente valutati. Oltre ad affermare che, eccetto la Luna, tutto il resto era costituito da “etere“, e quindi privo di consistenza, il più importante filosofo greco sosteneva che la Terra fosse immobile ed occupasse una posizione fissa nello spazio. Fu sufficiente questa tesi per oscurare e gettare nel dimenticatoio molte delle più avanzate conoscenze astronomiche degli antichi greci.

Nel medioevo la Chiesa elevò a dogma gli insegnamenti di Aristotele. Veniva utilizzata la locuzione latina “ipse dixit” per intendere che avendolo detto lui, vale a dire un pensatore della massima autorità, tale questione non è più discutibile o soggetta a diverse interpretazioni.

Ciò che egli ha affermato deve semplicemente essere accettato per vero senza alcuna ombra di dubbio. Fu così che la scienza fece un balzo indietro di circa duemila anni.

Per quanto assurdo possa apparire, gli europei del XVI secolo sapevano molto meno degli antichi greci del 200 a.C.

La vastità delle conoscenze astronomiche degli antichi greci può essere giudicata da alcune delle loro scoperte:

    • La Terra è una sfera. Il grande filosofo Pitagora (525 a.C. ca.) sostenne che il mondo era sferico e non piatto.
    • La Terra si muove. Questa ipotesi fu avanzata per la prima volta dal filosofo e matematico Filolao di Crotone attorno al 450 a.C.
    • La Terra ruota attorno al proprio asse, come sostenne Eraclide Pontico alla fine del IV secolo a.C., il quale asserì anche che Venere e Mercurio, i pianeti più interni, si muovono seguendo orbite circolari attorno al Sole; probabilmente si spinse fino ad applicare la stessa ipotesi al pianeta Terra.
    • La Terra si muove attorno al Sole. Il sistema eliocentrico fu messo a punto da Aristarco di Samo. Il più importante astronomo greco sostenne che la Terra compie una rotazione attorno al proprio asse e una rivoluzione attorno al Sole seguendo un’orbita circolare, al pari degli altri pianeti. Il modello concepito da Aristarco, che era corretto, non subì variazioni fino ai tempi di Galileo, nel XVII secolo. Aristarco sostenne inoltre che le stelle, rispetto alla Terra, si trovavano ad una distanza vicina all’infinito.
    • Il diametro della Terra è pari a 12.600 chilometri. Questo calcolo fu effettuato dal matematico, astronomo e geografo Eratostene (275-195 a.C. ca.) con un margine di errore valutato intorno allo 0,5% (l’esatto diametro è pari a 12.756 chilometri).
    • La distanza della Luna dalla Terra è pari a 30,25 volte il diametro terrestre. Così calcolò l’astronomo greco Ipparco di Nicea (125 a.C. ca.) con un’accuratezza impressionante (il margine di errore è dello 0,3%); egli scoprì anche la precessione degli equinozi e la lenta oscillazione dell’asse terrestre nel corso dei secoli che porta ad un cambiamento della posizione delle stelle cosiddette “fisse”. Calcolò inoltre la durata dell’anno in 365 giorni e 6 ore.
    • Le comete ritornano periodicamente. Lo scrittore latino Seneca, precettore dell’imperatore Nerone (60 d.C ca.) riferisce come dato di fatto il ricomparire periodico delle comete, ben 1.600 anni prima che sir Edmund Halley lo provasse matematicamente.

La verità è che le scoperte effettuate nel XVI e XVII secolo non furono altro che la riscoperta delle conoscenze astronomiche degli antichi greci. Rinascimento significa “rinascita” e il Rinascimento delle arti e delle scienze non fu, in effetti, null’altro che questo.

Come riuscirono gli antichi greci ad entrare in possesso di un sapere così avanzato? In parte lo ereditarono da civiltà remote che, seppur non a scopo scientifico, avevano osservato sistematicamente i fenomeni astronomici lasciando un patrimonio di informazioni incommensurabile. Quando i greci intrecciarono costanti relazioni con i babilonesi, dal 600 a.C. in poi, ebbero l’opportunità di accedere ad un consistente bagaglio di studi su cui basarono le proprie considerazioni.

Il resto lo si deve alla brillante intelligenza dei filosofi e dei matematici ellenici. Alcuni sono ancora stranamente sottovalutati dai nostri contemporanei. Basti pensare che a tutt’oggi Platone viene erroneamente considerato un “astronomo di scarso valore“, ma come si può non rimanere affascinati quando si legge che “il Sole è molto più grande dell’intera Terra e tutti i pianeti sono di dimensioni ragguardevoli“, o che “la Terra è una sfera sospesa nello spazio da milioni di anni“, o che “le stelle, al pari dei pianeti, ruotano attorno al proprio asse“?

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