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Maria Francesca delle Cinque Piaghe: un miracolo napoletano
13 Mag 2024

Maria Francesca delle Cinque Piaghe: un miracolo napoletano

Post by Administrator

Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe è stata una mistica napoletana vissuta nel XVIII secolo. È nota per aver ricevuto le stigmate, ovvero le ferite simboliche della Passione di Cristo. Il santuario a lei dedicato è meta incessante di pellegrinaggio da parte di innumerevoli donne in cerca di una gravidanza.

Sedia della Fertilità di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe

Sedia della Fertilità

Maria Francesca delle Cinque Piaghe, al secolo Anna Maria Rosa Nicoletta Gallo, nacque nei Quartieri Spagnoli di Napoli il 25 marzo 1715, in una famiglia di semplici artigiani. Suo padre, Francesco Gallo, gestiva una piccola manifattura tessile casalinga ed era noto per il suo carattere severo e avaro. La madre, Barbara Basinsi, invece, era dolce, devota e paziente. Fin da bambina, Maria Francesca manifestò una grande fede, guadagnandosi il soprannome di “santarella” per la sua devozione alla Chiesa e ai sacramenti.

All’età di sedici anni, Maria Francesca espresse il desiderio di entrare nel Terz’Ordine Francescano Alcantarino, ma suo padre le impedì di farlo. Solo nel settembre del 1731, grazie all’intervento di un Frate Minore francescano di nome padre Teofilo, ottenne il permesso di entrare nel Terz’Ordine Regolare di san Francesco. L’8 settembre 1731, Anna Maria pronunciò i voti e assunse il nome di Maria Francesca delle Cinque Piaghe, in onore della Passione di Cristo, San Francesco e la Madonna. Il nome scelto, oltre ad esprimere la sua devozione per le sofferenze di Cristo, rifletteva quello che possiamo definire il suo “programma spirituale”.

Maria Francesca visse una vita di sacrificio e devozione sin dalla sua nascita. Appena venuta al mondo, la madre, non avendo latte per nutrirla, la affidò a due balie del luogo, le quali, pur di guadagnare qualche soldo, non la avvisarono della loro mancanza di latte, sicché la piccola Maria Francesca fece ritorno a casa gravemente deperita. La madre, addoloratissima, si rivolse allora alla Vergine Celeste, e guardando il quadro della Madonna la implorò piangendo: “Un po’ di latte per questa bambina che ti costerebbe accordarmelo, Madre Santa?” quindi posò sul suo seno la mano che aveva toccato il quadro di Maria e la fede fu premiata.

Durante la sua vita, Maria Francesca delle Cinque Piaghe operò numerosi miracoli, tra cui la guarigione di malati e la moltiplicazione del cibo per i poveri. Si narra che toccando i malati o pregando per loro, riuscisse a curare varie malattie. Persone affette da febbri, paralisi e altre patologie avrebbero trovato sollievo attraverso la sua intercessione. La sua fama di guaritrice si diffuse rapidamente, attirando molti fedeli in cerca di sollievo.

In un episodio particolarmente straordinario, Maria Francesca, durante il protrarsi di una carestia, quando il convento in cui viveva non aveva abbastanza risorse per sfamare tutti, si dice che abbia pregato intensamente. Miracolosamente, il poco cibo disponibile si moltiplicò, permettendo di nutrire tutti i bisognosi. Questo evento è considerato un segno tangibile della sua stretta connessione con il divino.

Nel corso della sua esistenza fu protagonista di eventi a dir poco straordinari: in molti furono testimoni della sua capacità di bilocazione, ovvero di essere presente in due luoghi contemporaneamente. Si dice che fosse stata vista nella sua stanza a Napoli mentre, nello stesso momento, appariva in altre città o addirittura in altri paesi, come se il suo spirito potesse viaggiare istantaneamente. Questo fenomeno fu oggetto di studio e sollevò numerosi dibattiti tra i teologi e gli studiosi dell’epoca.

La sua biografia è intrisa di eventi enigmatici e miracolosi che hanno affascinato i fedeli e i curiosi di tutto il mondo. Maria Francesca è nota per aver ricevuto le stigmate, ovvero le ferite simboliche delle Cinque Piaghe di Cristo sulla sua carne. Questo dono mistico la legava in modo profondo alla Passione di Gesù per la quale aveva sempre nutrito un profondo fascino. Ogni venerdì e durante tutto il periodo quaresimale il suo corpo mostrava i segni della dolorosa Passione di Gesù. Si racconta che le ferite fossero visibili e sanguinanti, e che lei le portasse con grande umiltà e sofferenza. Negli ultimi tre giorni della Settimana Santa si raccoglieva in totale preghiera rifiutando il cibo. Sofferente e oppressa dal dolore, Maria Francesca si recava nelle chiese di Napoli a visitare i Sepolcri. Il giorno di Pasqua ogni sua sofferenza scompariva e in un’estasi d’amore si prodigava nell’adornare la cappella del suo convento per festeggiare il trionfo di Gesù Cristo sulla morte.

Maria Francesca nutriva un amore profondo per la Madonna: non solo la invocava continuamente, ma spesso si abbandonava alla sua contemplazione pregando innanzi alle innumerevoli immagini della Madre Celeste che tappezzavano ogni angolo della sua stanza. In concomitanza delle feste a lei dedicate, Maria Francesca delle Cinque Piaghe era solita prepararvisi spiritualmente con preghiere, digiuni e mortificazioni corporali. Il Rosario era la sua arma preferita per combattere il male, lo recitava con ardente fede per tutti coloro che si raccomandavano alle sue preghiere. La Santa era solita dire: “Siate devoti, siate veri devoti, raccomandatevi costantemente a mamma Maria, ed avrete da Dio ogni grazia che desiderate. Siate devoti di Lei, abbiate fede in Dio e in Maria Santissima, procurate di non dare il disgusto a questa divina Madre, offendendo Gesù; ed allora, devoti di mamma Maria, riceverete da Dio ogni grazia“.

La vita di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe è un intreccio di fede, mistero e miracoli. Le sue stigmate, la guarigione dei malati e la sua capacità di bilocarsi sono solo alcune delle testimonianze di una spiritualità profonda e di una connessione speciale con il divino.

Nel cuore pulsante dei Quartieri Spagnoli di Napoli, tra i vicoli carichi di storia e cultura, si erge un piccolo santuario a lei dedicato. Questo luogo sacro, situato in Vico Tre Re a Toledo, è un punto di riferimento per la devozione popolare, non solo dei napoletani ma dei fedeli provenienti da tutto il mondo, particolarmente caro alle donne che desiderano una gravidanza o che hanno problemi di fertilità. La chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe è un gioiello incastonato nel centro storico di Napoli, un luogo che emana pace e spiritualità. Dopo la sua morte, avvenuta il 6 ottobre 1791, la sua casa divenne un luogo di pellegrinaggio e la sedia sulla quale soleva riposare quotidianamente durante le lunghe ore di preghiera e meditazione, assunse un significato speciale divenendo oggetto di straordinaria devozione.

Si racconta che molte donne, desiderose di maternità e spesso dopo aver affrontato difficoltà nel concepire, hanno trovato grazia, secondo le testimonianze, dopo essersi sedute su questa sedia e aver pregato insieme alle suore del santuario. La tradizione vuole che il giorno 6 di ogni mese, anniversario della morte di Santa Maria Francesca, le donne si rechino al santuario per sedersi sulla sua sedia chiedendo la grazia di concepire, di portare avanti una gravidanza e di dare alla luce figli sani. Le loro suppliche sono sincere e cariche di fede, e molte testimonianze raccontano di miracoli avvenuti grazie alla sua intercessione. Durante la preghiera, una suora sfiora il ventre della donna con un reliquiario contenente una vertebra e una ciocca di capelli della Santa, invocando così la sua intercessione. Il culto di Santa Maria Francesca e della sua “Sedia della Fertilità” è un esempio della profonda religiosità popolare che caratterizza Napoli, una città dove il sacro e il profano si intrecciano dando vita a tradizioni uniche nel loro genere. A tutt’oggi la fede nella santa dei Quartieri continua a essere un faro di speranza per molte donne e le storie di grazie ricevute alimentano la fiamma di questo culto secolare.

Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, oggi annoverata tra i Compatroni di Napoli, è una figura che sfida la razionalità e apre le porte al mistero. La sua vita è stata un inno alla fede, alla compassione e alla forza spirituale. Che si creda o meno nei miracoli, la sua storia ricorda che esistono dimensioni al di là di ciò che possiamo vedere e comprendere razionalmente.

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