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Lo shiatsu e il corretto fluire dell’energia vitale
5 Giu 2019

Lo shiatsu e il corretto fluire dell’energia vitale

Post by Administrator

Lo “shiatsu” è sostanzialmente una forma di terapia manuale volta a ristabilire il corretto fluire del ki (la forza vitale che sostiene la vita e il funzionamento del nostro organismo). Nato nei primi decenni del XX secolo, lo shiatsu ingloba al suo interno numerose tecniche sia di derivazione occidentale che legate alla medicina tradizionale orientale.

Tokujiro Namikoshi

Tokujiro Namikoshi

Con il termine “shiatsu” (composto dal vocabolo shi, che in giapponese significa “dita”, e dalla parola atsu che invece vuol dire “pressione”) si indica una forma di terapia manuale elaborata empiricamente da Tokujiro Namikoshi nei primi decenni del Novecento. Essa prevede l’utilizzo della tecnica del massaggio tradizionale giapponese anma (caratterizzato da pressioni statiche, mantenute su precisi punti del corpo chiamati tsubo) accanto a tecniche di terapia manuale di derivazione occidentale come le mobilizzazioni articolari, lo stretching e altre tecniche manipolative usate nelle terapie di riabilitazione, nell’osteopatia e nella chiropratica.

Ma fu Shizuto Masunaga, allievo di Tokujiro Namikoshi, a notare che la maggior parte degli tsubo utilizzati, prima dall’anma e poi dallo shiatsu, coincidevano con i punti dei Meridiani di agopuntura. L’intuizione di Masunaga portò lo shiatsu della scuola Yokai, da lui fondata, a sviluppare una tecnica notevolmente più complessa, basata sulle seguenti caratteristiche:

  1. Le pressioni vengono contemporaneamente impresse su due tsubo, generalmente appartenenti allo stesso Meridiano di agopuntura, allo scopo di richiamare l’energia presente in eccesso sul punto “pieno” (jitsu) verso il punto “vuoto” (kyo) e ottenere quindi un riequilibrio energetico nel Meridiano stesso.
  2. Le pressioni procedono perpendicolarmente alla superficie cutanea dello tsubo, e si imprimono attraverso mani e gomiti, ma anche piedi e ginocchia.
  3. Le pressioni sono impresse utilizzando il peso del corpo e con il minimo impiego possibile di forza muscolare in modo da risultare molto più profonde. Con la tecnica aiki shiatsu (da ai, che significa “unire, armonizzare”, e ki che vuol dire “energia”) si raggiungono pressioni dell’ordine di 35/45 Kg.
  4. In ogni trattamento si compie un riequilibrio completo di tutto il sistema dei Meridiani, indipendentemente da qual è la zona del corpo in cui si verifica il problema.

Per capire lo shiatsu si devono prima capire alcuni dei concetti base condivisi dall’agopuntura e dalle medicine orientali in genere. I fondamenti base della medicina orientale sono rintracciabili nel Nei Jing, o “Libro dell’Imperatore Giallo“, il più antico manuale di medicina del mondo, risalente alla Cina del II e III secolo a.C. circa, in cui viene descritto un sistema di canali energetici chiamati Meridiani. Esistono, su certi argomenti particolari, scritture ancora più antiche ma il Nei Jing, regolarmente aggiornato, è ancora oggi un testo di grande valore e utilità.

La percezione del corpo come un sistema di Meridiani si formò in un momento in cui la religione dominante proibiva qualunque tipo d’invasione chirurgica all’interno del corpo umano. Vedendosi negate le procedure che avrebbero rivelato la struttura e le funzioni del corpo, i cinesi svilupparono, tramite l’osservazione e l’intuito, una metafora pratica che descrivesse l’anatomia e la fisiologia del corpo umano.

L’aver concentrato l’attenzione della ricerca sull’energia, piuttosto che sull’anatomia, è forse la differenza fondamentale tra la medicina occidentale e quella orientale. Infatti il corpo, analizzato da un punto di vista anatomico, si mostra come un insieme di parti separate, che esistono a prescindere dal fatto che il proprietario sia vivo o morto. Esaminato da un punto di vista energetico, invece, il corpo è il risultato di una dinamica vitale (chiamata ki) che funge da collegamento comune tra tutti i tessuti e gli organi del corpo. Il ki lega insieme ogni struttura e funzione fisica, facendole funzionare come un’unica unità.

Per un orientale gli organi non sono sufficienti a sostenere la vita, a meno che la forza vitale ki non sia presente ad assicurare la funzionalità e l’interrelazione tra loro. Inoltre, poiché il ki rappresenta l’essenza della vita, questa struttura energetica cessa di esistere alla morte della persona. Per la mente orientale il fluire equilibrato e libero del ki lungo i Meridiani è sia la causa che l’effetto della salute. La medicina orientale, incluse le discipline dell’agopuntura e dello shiatsu, ha come obiettivo il mantenimento del fluire equilibrato del ki in tutto il corpo e la sua stabilizzazione in caso di bisogno. È quindi, fondamentalmente, una medicina preventiva.

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