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Ipotesi e teorie sul fenomeno UFO
24 Gen 2019

Ipotesi e teorie sul fenomeno UFO

Post by Administrator

Tra i numerosi misteri che restano tuttora irrisolti il fenomeno UFO è senza dubbio uno dei più intriganti e affascinanti. Nonostante l’accumularsi negli anni di avvistamenti, testimonianze oculari e documentazione da parte di organi ufficiali il fenomeno continua ad essere avvolto in una nebbia di scetticismo e incredulità.

Documenti Top Secret UFO

Documenti sul Caso Roswell

Verso la metà degli anni Settanta, di solito sotto la spinta di ricorsi presentati da gruppi privati in forza del Freedom of Information Act, vari enti governativi rilasciarono informazioni su avvistamenti UFO e relative indagini.

Cominciarono così ad essere divulgati documenti di organizzazioni come la CIA, il Dipartimento di Stato, la Guardia Costiera e le Forze Armate. Da questa documentazione risultava che il governo aveva preso in considerazione il fenomeno UFO molto più seriamente di quanto avesse fatto credere. Le nuove informazioni finirono per accreditare alcuni avvistamenti ormai dimenticati e attirarono l’attenzione di alcuni neofiti verso lo studio del fenomeno UFO.

Uno dei più interessati a questi sviluppi fu Bruce Maccabee, fisico ricercatore e docente all’American University di Washington. Maccabee, che nel 1979 aveva fondato una nuova organizzazione, il Fund for UFO Research, era scandalizzato dall’atteggiamento di sufficienza che gli scienziati sembravano avere verso gli UFO. “Benché oggi siano disponibili tutte le informazioni necessarie sugli avvistamenti“, osservò “buona parte della comunità scientifica continua ad ignorarle. Evidentemente si pensa che il problema UFO sia già stato ormai definitivamente risolto“. Nel tentativo di rimediare a questo errore di valutazione, egli prese di mira i detrattori degli UFO. Uno dei bersagli preferiti fu lo scettico Donald Menzel, il quale aveva sempre suggerito spiegazioni logiche, arrampicandosi sugli specchi, per ogni segnalazione in cui si era imbattuto. In qualche caso, come per il famoso avvistamento di Kenneth Arnold, che segnò l’inizio del fenomeno UFO, Menzel avanzò più di un’ipotesi.

Secondo Menzel la serie di dischi avvistati da Arnold era un’illusione ottica creata da raffiche di neve che si sollevavano a ondate dai crinali del monte Rainier, riflettendo specularmente il Sole. Ma Maccabee, esperto di ottica, stabilì che queste “nubi di neve” non riflettono in nessun punto il Sole con la luminosità di uno specchio, rilevando anche che non esistono venti in grado di spingere le nubi alla velocità che era stata stimata all’incirca tra i 1.900 e i 2.700 Km/h. Nel timore che questa ipotesi crollasse, Menzel aveva avanzato almeno sei spiegazioni, ma Maccabee passò a confutarle una per una. “Il fenomeno UFO” scrisse in conclusione “è considerato un banale problema scientifico e quindi gli scienziati sono pronti a prendere per buona ogni spiegazione che venga fornita in base alle nostre attuali conoscenze“.

Mentre Hynek e Maccabee invocavano uno studio più rigoroso e obiettivo degli UFO, altri scienziati proponevano nuove ipotesi per spiegare il fenomeno. Secondo alcuni si trattava di un problema psicologico: si diceva, ad esempio, che le persone che avvistavano gli UFO erano probabilmente in cerca di un’affermazione sociale, cioè a dire che la posizione che occupavano nella vita non corrispondeva alle loro aspettative e quindi, segnalando un avvistamento, si sentivano importanti. Altri replicarono che questa sindrome era assai sopravvalutata e, comunque, non era direttamente collegabile agli avvistamenti che un così gran numero di persone aveva segnalato in diverse occasioni.

Mentre gli scienziati cercavano una spiegazione logica del fenomeno, gli ufologi più entusiasti cercavano di individuare l’origine dei piloti delle astronavi. Alcuni, rielaborando le vecchie leggende del continente perduto di Atlantide e allontanandosi in questo dagli ufologi ortodossi, affermavano che gli UFO appartenevano ad una civiltà sottomarina fino ad allora ignota all’esplorazione oceanografica. Secondo altri i veicoli provenivano dalla parte vuota della Terra, in accordo con la teoria della Terra cava.

Altre spiegazioni cercarono di legare gli UFO alla politica internazionale. Jacques Vallee, uno scienziato francese che si interessò al fenomeno UFO dall’inizio degli anni Sessanta, propose una fantasiosa teoria che attribuì il fenomeno a un’organizzazione internazionale operante in gran segreto dalla fine della seconda guerra mondiale. Secondo Vallee questa organizzazione utilizzava la tecnologia psicotronica, una combinazione di ipnosi e suggestione, per preprogrammare le persone suggestionabili ad avere esperienze con gli UFO.

Tutto questo doveva favorire un grande cambiamento sociale evitando così la terza guerra mondiale o qualsiasi evento disastroso per il nostro pianeta. Il complotto immaginato da Vallee era una variante della teoria secondo la quale gli UFO erano armi sofisticate a cui lavora una delle grandi potenze mondiali. A risollevare il problema intervennero il caso Cash-Landrum del 1980 (in cui l’UFO sarebbe stato circondato da elicotteri militari americani) e un episodio accaduto quasi contemporaneamente in un remoto bosco dell’Inghilterra. Quest’ultimo avvistamento, tenuto in un primo momento segreto, divenne uno dei casi più pubblicizzati di un presunto incontro del secondo, e forse, a detta di testimoni, del terzo tipo.

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