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Le incredibili foto delle Fate di Cottingley
20 Mar 2017

Le incredibili foto delle Fate di Cottingley

Post by Administrator

Nel 1917, Elsie Wright e Frances Griffiths, due ragazzine che vivevano in un piccolo villaggio dello Yorkshire, diedero vita al mistero delle “Fate di Cottingley” grazie a diverse fotografie che le ritraevano in compagnia di fate e gnomi. Nonostante numerose conferme, l’autenticità di quegli scatti venne messa più volte in dubbio.

Elsie Wright con uno gnomo

Elsie Wright con uno gnomo

Fotografate le fate” fu il titolo sensazionale del numero di dicembre del 1920 del periodico inglese Strand Magazine. L’autore era Sir Arthur Conan Doyle, creatore del famoso personaggio di Sherlock Holmes. Quanto affermava sulle fate avrebbe causato controversie e stupore per più di 60 anni.

Nella primavera del 1917 Elsie Wright, di 15 anni, e Frances Griffiths, di 10, erano solite parlare delle fate con le quali giocavano in una piccola valle nei pressi di Cottingley, un villaggio dello Yorkshire. Con la macchina fotografica del padre, Elsie fotografò l’amica in compagnia delle fate, poi fu fotografata con uno gnomo. I genitori, benché scettici, rimasero perplessi. Nei successivi tre anni, le ragazzine scattarono altre tre fotografie simili.

Nel 1920, la madre di Elsie prese parte ad una conferenza sulla credenza nelle fate e menzionò le fotografie. Un noto teosofo, Edward Gardner, se le fece dare e le mostrò a un amico fotografo, il quale ne fu impressionato. La notizia giunse all’orecchio di Sir Arthur Conan Doyle, il quale inizialmente sollevò dubbi: le creature fotografate sembravano bidimensionali. Ma i negativi inviati alla Kodak non denunciarono contraffazioni, sicché Doyle si convinse della loro autenticità al punto di pubblicarle.

Le fotografie delle “Fate di Cottingley” furono esaminate, discusse e riesaminate per 60 anni. Nel 1982 il direttore del British Journal of Photography, Geoffrey Crawley, affermò di avere le prove che le fotografie fossero state ritoccate. Finalmente, nel 1985, Elsie Wright e Frances Griffiths, ormai anziane, confessarono che le fate erano ritagli di carta, sorretti da spilloni. Avevano voluto fare uno scherzo agli adulti che si facevano beffe delle fate ed erano rimaste stupite di essere prese tanto sul serio. Quanto a Conan Doyle, esse non avrebbero voluto farlo apparire meno perspicace del protagonista dei suoi romanzi, Sherlock Holmes. Secondo Elsie, lo scherzo fallì il suo scopo, ma Frances, pur ammettendo il trucco, insistette di aver visto realmente delle fate.

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